Tropea

La 'Nduja di Spilinga

L’irresistibile fascino dell’ultra piccante

Pulsa nel crespone bulboso la carne di maiale arricchita dal debordante peperoncino che ne feconda il sapore e, allo stesso tempo, ne protegge le qualità dagli agenti esterni. Fuoco vivo al palato, reso delicato dalle spezie e dagli aromi utilizzati in giusta quantità secondo ricette così antiche da essere ormai eterne. Il primo boccone lascia senza fiato e suggella per sempre un amore gastronomico.

Lo ha compreso perfettamente Lidia Bastianich che ha annoverato la ‘nduja tra i prodotti di tendenza per il 2018, insieme al caciocavallo, alla liquirizia e al bergamotto.

Salame spalmabile arricchito dal gusto del peperoncino e dal sentore affumicato, la ‘nduja calabrese è letteralmente unica nel suo genere. Difficile da far comprendere a che non ha mai avuto il piacere di assaggiarla, facilissima da amare dopo aver conosciuto il suo sapore intenso e casereccio.

Si presenta tradizionalmente come un salame piccante che una volta tagliato rivela il suo colore rosso vivo. Il termine ‘nduja probabilmente ha origini francesi e pare sia stato importato in Calabria da Gioacchino Murat, Re di Napoli, durante il periodo Napoleonico.

Assai famosa è quella prodotta nel territorio di Vibo Valentia, in particolare a Spilinga, conosciuta ormai come “Città della ‘nduja”, dove nel mese di agosto si tiene la “Sagra della ‘nduja”.

La sua forma tradizionale spalmabile inizia a conoscere oggi, grazie all’evoluzione che i mercati richiedono, nuove forme, come bustine, tubetti, vaschette, secchielli. In definitiva un prodotto che è alla ricerca continua di evoluzione. Molte aziende hanno avviato la produzione pastorizzata della ‘nduja, in vasetti di vetro facilmente commerciabili. Grazie a questo tipo di conservazione la ‘nduja piccante gode del favore di un numero sempre maggiore di estimatori anche in America, da cui viene importata proprio dopo il processo di risanamento termico.