Grande avvio per la prima edizione dello “Stretto Film Festival”: la prima serata della manifestazione, svoltasi presso la Villa Comunale, ha fatto registrare il sold out. L’evento dedicato ai corti e organizzato da Icarus Factory di Marco Suraci, con la direzione artistica del regista Daniele Suraci, è finanziato dalla Calabria Film Commission, attraverso l’Avviso pubblico per il sostegno alla realizzazione di festival e rassegne cinematografiche e audiovisive in Calabria 2022, con il patrocinio della Regione Calabria e della Città metropolitana di Reggio Calabria ed in collaborazione con il Comune di Palmi.
Alla serata inaugurale, presentata dal giornalista Valerio Corzani, erano presenti il direttore artistico dell’evento, Daniele Suraci, i Manetti Bros., registi e membri della giuria, Giampaolo Calabrese, Project manager della Calabria Film Commission, e il regista Francesco Tortorella.
Il focus sul cinema, condotto da Corzani, ha portato a scoprire segreti e curiosità del behind the scenes, quel “luogo” fatto di tanti piccoli accorgimenti che rendono unica ogni scene girata: «il bar con degli allestimenti particolari, un panorama, lo sguardo di un attore colto nel momento giusto: dietro le quinte è questo, è ciò che nessuno vede, il lavoro di quelle che in gergo chiamiamo maestranze ma che in realtà sono dei geni, dei professionisti, senza i quali un film non potrebbe essere realizzato», hanno raccontato i Manetti Bros.
Il regista e direttore artistico del Festival ha insistito sull’importanza di considerare il cinema come una vera industria che va ben oltre quella che con poche parole viene chiamata “creazione di posti di lavoro”, e che invece punta alla formazione di professionalità specifiche. «Io stesso – ha detto Daniele Suraci – ho conosciuto il cinema piuttosto tardi, perché a Palmi non c’è stato un cinema per decenni, perché in Calabria la cultura cinematografica ha attecchito di recente. Il cinema è un’opportunità, sotto ogni punto di vista».
E a tal proposito Giampaolo Calabrese, Project manager della Calabria Film Commission – che ha portato anche il saluto e il plauso alla manifestazione del Commissario straordinario Anton Giulio Grande, impegnato nelle Masterclass in corso al MGFF – ha raccontato come la Fondazione sia proiettata nella promozione del territorio e nel far sì che quella cinematografica sia anche per la Calabria un’industria seria e produttiva. «Quest’anno abbiamo finanziato circa 20 tra lungometraggi, corti e documentari, e ben 19 tra festival e rassegne che si svolgono in estate in tutta la regione; è obiettivo essere un punto di riferimento per chi viene in Calabria a girare opere per il cinema e la televisione. Il percorso è lungo ma ben avviato, servono infrastrutture materiali e immateriali sempre più qualificate per offrire servizi di qualità e far parte delle realtà virtuose nel settore dell’industria cinematografica».
Interessante, ancora, l’idea della Calabria Film Commission di avviare in futuro workshop e masterclass sul cinema, per radicare la sua presenza sul territorio e suscitare nei più giovani l’interesse verso il mondo del cinema.
Di legame tra cinema e territorio ha parlato anche il regista reggino Francesco Tortorella. «Raccontare la Calabria non è mai semplice, e a volte ti scontri con il dilemma di quale volto della regione mostrare. Ecco, io credo che di questo territorio vada raccontato tutto, il bello ed il brutto volto, ed io l’ho fatto».
A seguire, la proiezione dei primi sei corti in gara: Warsha di Dania Bdeir, Cromosoma X di Lucia Bugheroni, U figghiu di Saverio Tavano, Between fear and love di Antonio Genovese, Solitaire di Edoardo Natoli e Bismillah di Alessandro Grande.
Dopo l’appuntamento di ieri sera, sempre alla Villa Comunale, con l’incontro con Peppino Mazzotta e la proiezione degli altri sei corti, oggi la conclusione del festival, con la proiezione, al cinema “Manfroce”, di “Diabolik”, alla presenza dei registi, i Manetti Bros., della costumista Ginevra De Carolis e della scenografa Noemi Marchica, e con la premiazione dei corti vincitori.