“The black sheep” di Antonio Martino si è aggiudicato la statuetta del miglior documentario alla prima edizione del MYArt Film Festival. Evento che si è concluso, domenica 30 aprile, sul palco del cinema San Nicola di Cosenza. Tre giorni, dal 28 al 30 aprile, dedicati ai giovani registi che hanno raccontato le migrazioni e i diritti umani nei Paesi del Mediterraneo. Oltre 150 film – tra documentari e cortometraggi – sono arrivati in meno di un mese, da tutto il mondo. La presenza al Festival di autori provenienti da tre continenti ha costituito un’opportunità di scambio professionale con operatori del settore italiani e europei, per approfondire i temi legati all’immigrazione, integrazione e intercultura. Festival internazionale ideato dall’associazione culturale multietnica “La Kasbah” onlus di Cosenza e dalla giovane casa di produzione cinematografica Lago Film di Cosenza. È stato finanziato nell’ambito del piano di azione e coesione “Giovani no profit” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale a sostenerla, tra i partner istituzionali, la Calabria Film Commission: “Siamo lieti di aver partecipato a un evento di qualità – afferma il Presidente della Calabria Film Commission Giuseppe Citrigno- abbiamo patrocinato un progetto dedicato alle nuove leve del cinema italiano e internazionale. Cosenza è stata protagonista, in queste tre giornate, luogo di incontro e di confronto su un tema di stringente attualità. Un evento, inoltre, che ha dato largo spazio al documentario italiano, genere che sta vivendo un momento di grande vitalità internazionale”. Nella giuria della sezione “Documentari”: il documentarista Gianfranco Pannone, il produttore cinematografico Mario Mazzarotto e il regista calabrese Fabio Mollo, il promotore culturale Giuseppe Scarpelli. Nella giuria “Cortometraggi”: Il direttore della fotografia Giancarlo Lancioni, il regista calabrese Emiliano Barbucci, lo sceneggiatore Emanuele Milasi e l’attrice Jessica Resteghini. La sezione “Documentari brevi” è stata valutata da una giuria composita, formata dalla direzione artistica del MYArt e da una delegazione di studenti delle scuole partner.
The Black Sheep del regista calabrese Antonio Martino è ambientato nella Libia del 2014. Ausman ha combattuto per la rivoluzione, convinto che senza Gheddafi il suo paese potesse diventare libero e democratico. A tre anni dalla fine della rivoluzione, invece, la Libia è nel caos. Parlare di libertà di pensiero è diventato pericoloso. Chi non si adegua rischia la vita ogni giorno di più. Ausman è a un bivio: rinnegare quello che pensa o continuare a combattere per la sua libertà a rischio della propria vita?
Il premio speciale della giuria è andato al documentario “Castro” di Paolo Civati.“The Dead Sea” del regista inglese Stuart Gatt è stato invece giudicato il miglior cortometraggio.“Loza” del francese Jean-Sebastien Desbordes è stato, infine, il miglior documentario breve della rassegna.